La nonna accende due ceri sul davanzale della finestra,
piccoli e gialli come la polpa di un
melone. La loro fiammella tremola all’aria della sera, si contorce, si
assottiglia, quasi si estingue, poi si ravviva, tremola ancora.
«Nonna,» le chiedo, «perché quei ceri?»
«Per rischiarare il cammino ai defunti che vanno in
processione. Tu non li vedi ma loro son lì, nella strada, e vedono te. Tu non
li senti ma cantano in coro le lodi del Signore.»
Il pensiero di essere visto dai defunti, che immagino
orribilmente spettrali, mi atterrisce.
Mi ritraggo dalla finestra (sento il mio cuore battere
all’impazzata) e stringo le braccia attorno alla vita della nonna e premo il
mio viso contro il suo petto rassicurante. Trattengo il respiro, chiudo gli
occhi, serro le labbra. Dopo un poco sento la mano di lei accarezzarmi i capelli,
la sua voce parlarmi con dolcezza:
«Non temere, piccolo mio! I morti non sono cattivi, non
fanno alcun male. Si trovano tutti nella grazia di Dio.»
Le sue dita si muovono soavemente tra i riccioli della
mia testa.
Non del tutto tranquillizzato, mi discosto dalla nonna e
torno alla finestra per gettare lo sguardo nella strada, a destra e a sinistra…
Non vedo che ombre serene della sera.
«Ma perché i morti vanno in processione?» domando
apprensivo. «Cosa vogliono, nonna?»
Mi accarezza di nuovo i capelli poi, con voce dolce,
tranquilla:
«Il due novembre,» dice, «ripercorrono i luoghi in cui
vissero un tempo, da uomini vivi, per rivedere le strade, le case, i loro cari.
Non vogliono altro che noi siamo buoni, e pregano tanto per la nostra salvezza.»
«Oh!» L’esclamazione mi sfugge di bocca: sembra quasi un
suono non mio, ma venuto da lontano.
La nonna mi prende il viso tra le mani e, per un istante,
mi fissa negli occhi; poi si curva a baciarmi la fronte. «Piccolo mio,»
sussurra alla fine, «la nonna ti vuol tanto bene. È qui con te. Ella ti stringe
tra le braccia. Ma fino a quando?» Rimane in silenzio per soffocare un tremito
lieve nella voce. «Un giorno,» aggiunge, «accenderai anche tu dei ceri sul
davanzale della finestra… li accenderai per la nonna.
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