giovedì 21 agosto 2025

CONTADINI, UN TEMPO di Paolo Secondini

 


Li sentivo passare di prima mattina, sotto la mia finestra. 

Andavano verso campagna a fiaccarsi le membra fino 

al tramonto, solo con piccole soste: il tempo di bere 

un po’ d’acqua, mangiare qualcosa, drizzare la schiena ricurva, 

asciugarsi il sudore sul viso. Poi nuovamente fatica: 

braccia e vanga, continuo ansimare nel freddo

o nell’afa, nel vento… nell’essere soli.


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