martedì 15 ottobre 2019

RECENSIONE di Peppe Murro


Anche ad Aquino abbiamo il nostro Simenon o, se volete, un nuovo Chandler ! In questo nostro paese, ricco di critici letterari, di storici, di poeti e saggisti, mancava decisamente uno scrittore di romanzi polizieschi. E Paolo Secondini ha riempito questo vuoto ! Il suo “noir” all’italiana, “Il fine giustifica i mezzi” è un bel romanzo di genere che si lascia leggere d’un fiato, con un andamento lineare e un ritmo incalzante, tutto racchiuso nelle ore di vigilia di un Natale qualsiasi in un paesino qualsiasi d’Italia. Con una scrittura lieve e precisa ed un’estrema pulizia lessicale, Paolo ci accompagna nelle indagini del Maresciallo Cargiulli e, con sentimento ed ironia, verso la conclusione inaspettata del caso di omicidio di cui lo stesso si occupa.La trama non è monocorde, ma si gioca tutta con una serie di figure ben tratteggiate, dal senzatetto Lappi allo zelante appuntato Frinieri, dal loquace barbiere Alfredo Barba e capelli alla escort Elvira Benedetti, dalla vedova Deretti alla saggia cameriera Antonietta Filangia: tutti personaggi con una loro specifica identità e logica, perfettamente inseriti in una vicenda delineata con sentimento ed ironia.Non è il caso che io riveli chi è l’assassino, ma posso dire che il racconto si legge d’un fiato e la sorpresa finale è assicurata.Del piacere provato nella lettura devo ringraziare Paolo e invitarlo, con sincera amicizia, a fornirci altre delizie.