Anche ad Aquino abbiamo
il nostro Simenon o, se volete, un nuovo Chandler ! In questo nostro paese,
ricco di critici letterari, di storici, di poeti e saggisti, mancava
decisamente uno scrittore di romanzi polizieschi. E Paolo Secondini ha riempito
questo vuoto ! Il suo “noir” all’italiana, “Il fine giustifica i mezzi” è
un bel romanzo di genere che si lascia leggere d’un fiato, con un andamento
lineare e un ritmo incalzante, tutto racchiuso nelle ore di vigilia di un
Natale qualsiasi in un paesino qualsiasi d’Italia. Con una scrittura lieve e
precisa ed un’estrema pulizia lessicale, Paolo ci accompagna nelle indagini del
Maresciallo Cargiulli e, con sentimento ed ironia, verso la conclusione
inaspettata del caso di omicidio di cui lo stesso si occupa.La trama non è
monocorde, ma si gioca tutta con una serie di figure ben tratteggiate, dal
senzatetto Lappi allo zelante appuntato Frinieri, dal loquace barbiere Alfredo Barba
e capelli alla escort Elvira Benedetti, dalla vedova Deretti alla saggia
cameriera Antonietta Filangia: tutti personaggi con una loro specifica identità
e logica, perfettamente inseriti in una vicenda delineata con sentimento ed
ironia.Non è il caso che io riveli chi è l’assassino, ma posso dire che il
racconto si legge d’un fiato e la sorpresa finale è assicurata.Del piacere
provato nella lettura devo ringraziare Paolo e invitarlo, con sincera amicizia,
a fornirci altre delizie.