martedì 9 settembre 2025

UN "AQUINATE" VENUTO DALLA FRANCIA di Paolo Secondini

 


Figlio di un rigattiere ebreo, Yehuda Mordechai era nato a Carpentras, nella Francia meridionale, intorno al 1575. Ancora giovane, si rese colpevole di trasgressione del Shabbat, e pertanto subì la scomunica e la persecuzione da parte della propria comunità.
Non si perse d’animo.
Decise di abbandonare la sua religione per convertirsi al cristianesimo.
Sappiamo che, sul finire del XVI secolo, intraprese un viaggio in Italia. Per motivi che, purtroppo, ignoriamo, egli giunse ad Aquino, dove visse per qualche tempo e fu battezzato col nome di Filippo d’Aquino. Ma c’è da supporre che nella città di San Tommaso il suo soggiorno non fosse di lunga durata. Infatti, ritroviamo Filippo d’Aquino (non più Yehuda Mordechai) in Francia agli inizi del XVII secolo precisamente a Parigi.
Ora fervente cristiano, mantenne pur sempre un particolare rapporto con la lingua e la cultura originarie. Tradusse in ebraico alcuni brani del Nuovo testamento mentre, contemporaneamente, insegnava a Parigi (1610) ebraico e aramaico. E in queste due lingue compose anche diverse opere cabalistiche.
Pare, inoltre, che abbia preso parte, in qualità di esperto, al processo per stregoneria intentato contro Leonora Dori Galigai (dama di compagnia di Maria de’ Medici), che fu decapitata a Parigi e il suo cadavere bruciato sul rogo nel 1617.


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