Il nostro canto, il nostro Evviva Maria!, è, senza dubbio, uno dei
più belli tra quelli che le varie Compagnie cantano andando a Canneto.
Non dico questo per amor del campanile, lo dico riferendo il giudizio di musicisti per cultura e professione.
Uno di loro, per alcuni anni, ha registrato, per meglio studiarli, tutti i canti ed ha stilato una specie di classifica, ponendo il nostro al primo posto insieme ad altri due, anche se, a suo dire, all’esecuzione attuale, mancano delle acciaccature, tanto in uso, in questo tipo di canto, all’epoca in cui fu composto (fine ‘800).
Nessuno, tra i responsabili della Parrocchia o della Compagnia, ha saputo dirmi chi sono stati gli autori, ma sia il testo che la melodia rivelano grande sensibilità artistica e grande competenza specifica da parte di ognuno di loro.
La strofa iniziale, che è come il prologo nei grandi poemi in cui il poeta invoca la musa ispiratrice, chiama a raccolta la parte più bella e più nobile dell’uomo: il cuore e la mente, gli affetti e i pensieri e lo invita a lodare Maria e chi la creò.
Non dico questo per amor del campanile, lo dico riferendo il giudizio di musicisti per cultura e professione.
Uno di loro, per alcuni anni, ha registrato, per meglio studiarli, tutti i canti ed ha stilato una specie di classifica, ponendo il nostro al primo posto insieme ad altri due, anche se, a suo dire, all’esecuzione attuale, mancano delle acciaccature, tanto in uso, in questo tipo di canto, all’epoca in cui fu composto (fine ‘800).
Nessuno, tra i responsabili della Parrocchia o della Compagnia, ha saputo dirmi chi sono stati gli autori, ma sia il testo che la melodia rivelano grande sensibilità artistica e grande competenza specifica da parte di ognuno di loro.
La strofa iniziale, che è come il prologo nei grandi poemi in cui il poeta invoca la musa ispiratrice, chiama a raccolta la parte più bella e più nobile dell’uomo: il cuore e la mente, gli affetti e i pensieri e lo invita a lodare Maria e chi la creò.
Il testo si snoda nelle sue trentanove strofe, di quattro versi ciascuna,
sottolineando momenti della vita della Vergine e di Gesù.
Non voglio soffermarmi sull’analisi del testo ma non posso evitare di
sottolineare come esso sia ricco di riferimenti teologici e dogmatici.
La melodia, che la trasmissione orale, di generazione in generazione, ha fatto giungere fino a noi, ha un andamento lento, come si addice al passo del pellegrino, ma solenne e maestoso.
Nella Nostra Compagnia, che in modo alquanto singolare, per tradizione, non sostiene il canto con strumenti musicali, la strofa è cantata da un piccolo gruppo di donne, definite soliste, tra cui mia madre; il ritornello, invece, è affidato alla possente massa corale di tutti i pellegrini ed è un vero e proprio urto che scuote l’anima fino alle radici e la mette a nudo.
La melodia, che la trasmissione orale, di generazione in generazione, ha fatto giungere fino a noi, ha un andamento lento, come si addice al passo del pellegrino, ma solenne e maestoso.
Nella Nostra Compagnia, che in modo alquanto singolare, per tradizione, non sostiene il canto con strumenti musicali, la strofa è cantata da un piccolo gruppo di donne, definite soliste, tra cui mia madre; il ritornello, invece, è affidato alla possente massa corale di tutti i pellegrini ed è un vero e proprio urto che scuote l’anima fino alle radici e la mette a nudo.
(da: La mia Canneto)
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